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Cos’è lo spinning: guida completa per chi inizia

Davide Maspero - TEAM FISH

Avvicinarsi al mondo della pesca sportiva significa spesso imbattersi in termini e tecniche che incuriosiscono e talvolta intimoriscono i neofiti. Tra queste, lo spinning è senza dubbio una delle discipline più affascinanti. Non si tratta di una semplice variante della pesca, ma di un approccio dinamico e coinvolgente che mette in gioco movimento, osservazione, strategia e sensibilità. Chi pratica spinning non aspetta in silenzio che un pesce abbocchi, ma cerca di stimolarlo e ingannarlo con la perfetta imitazione di una preda viva. È questo mix di azione e interazione a renderlo così popolare.

Lo spinning si basa sull’uso di esche artificiali, che vengono lanciate e recuperate in acqua in modo da imitare il nuoto e il comportamento di piccoli pesci o altre prede naturali. La sfida è convincere predatori come black bass, lucci, trote, persici reali e, in mare, spigole, serra e barracuda, ad attaccare l’artificiale come se fosse un animale in carne e ossa. A differenza di tecniche più statiche, qui non esiste passività: ogni recupero, ogni movimento della canna e ogni scelta dell’artificiale possono fare la differenza.

Molti principianti si chiedono quale attrezzatura sia necessaria per iniziare. Non è indispensabile spendere grandi cifre, ma è fondamentale capire come scegliere gli strumenti giusti. La canna da spinning, ad esempio, è il prolungamento del braccio del pescatore. Deve essere scelta in base all’ambiente e al tipo di predatori da insidiare. Per le acque dolci una lunghezza tra 1,80 e 2,40 metri è ideale, mentre in mare si può arrivare fino ai 3 metri per affrontare spot più ampi come scogliere o spiagge. La potenza della canna è espressa in grammi e indica il peso degli artificiali che può lanciare: un range tra 5 e 20 grammi rappresenta la scelta perfetta per chi inizia in acque interne. Anche l’azione della canna è importante: una canna fast, rigida in punta, permette un controllo preciso con jerkbait e artificiali rapidi, mentre una canna regular è più adatta a crankbait e softbait.

Il mulinello completa l’equipaggiamento di base e deve essere fluido, affidabile e con una frizione regolabile al millimetro. In acqua dolce sono sufficienti taglie 2000 o 3000, mentre in mare si prediligono mulinelli più grandi, come i 4000 o 5000, per affrontare predatori di taglia e combattere correnti più forti. Anche il filo ha la sua importanza: i trecciati sono oggi molto diffusi per la loro sensibilità e resistenza, mentre il nylon o il fluorocarbon sono spesso utilizzati come terminali perché risultano meno visibili ai pesci.

Il cuore dello spinning sono però gli artificiali. Ognuno ha caratteristiche specifiche e viene scelto in base alla situazione. I minnow e i jerkbait imitano i piccoli pesci foraggio, i crankbait hanno corpi voluminosi e vibrazioni forti che stimolano attacchi decisi, le softbait in silicone offrono un movimento naturale e versatile, mentre gli spinnerbait e gli ondulanti restano grandi classici sempre efficaci. La bellezza dello spinning sta proprio nella varietà: ogni pescatore può personalizzare la propria azione di pesca, alternando esche e tecniche fino a trovare la combinazione giusta.

Dal punto di vista operativo, il gesto dello spinning è semplice: si lancia l’artificiale e lo si recupera. Ma in realtà la tecnica racchiude infinite sfumature. Un recupero lineare, costante e regolare, è l’ideale per iniziare e prendere confidenza. Lo stop & go, con pause improvvise alternate al recupero, imita il comportamento di un pesce ferito e può essere irresistibile per molti predatori. Il jerking e il twitching, che prevedono piccoli colpi di polso sulla canna, rendono il movimento dell’artificiale irregolare e caotico, aumentando la sua credibilità. Il recupero lento, detto slow rolling, è invece perfetto quando i pesci sono apatici e non hanno voglia di inseguire.

La versatilità dello spinning lo rende adatto a un’ampia varietà di ambienti. In acqua dolce si pratica nei laghi, nei fiumi, nei canali e persino nelle cave, con target come black bass, trote, persici e lucci. In mare lo si vive lungo le scogliere, nei porti o dalla spiaggia, con predatori come spigole, serra e barracuda che regalano combattimenti spettacolari. È importante iniziare in spot accessibili, dove si sa che la presenza dei pesci è costante: questo aumenta le probabilità di successo e mantiene alta la motivazione.

Chi muove i primi passi deve anche imparare a evitare errori comuni. Spesso si tende a usare attrezzatura inadeguata, come canne troppo pesanti o leggere, o mulinelli economici che non reggono la prova sul campo. Altri sbagliano recuperando troppo velocemente, senza rendersi conto che molti predatori attaccano solo prede che sembrano ferite. Trascurare il terminale è un altro errore tipico: il fluorocarbon, invisibile in acqua, può fare la differenza tra una giornata senza mangiate e una cattura memorabile. Infine, insistere sempre con la stessa esca riduce le possibilità: cambiare spesso è la chiave per stimolare la curiosità dei pesci, soprattutto saper adattarsi al contesto in cui si pratica l'azione di pesca.

Lo spinning non è solo una tecnica di pesca, ma un vero modo di vivere la natura. Costringe a osservare attentamente l’ambiente, a interpretare i movimenti dei predatori e a leggere i segnali dell’acqua. È praticabile in ogni stagione e regala emozioni difficili da spiegare, soprattutto quando l’attacco avviene sotto i propri occhi. Pochi istanti di pura adrenalina bastano a spiegare perché chi inizia con lo spinning difficilmente lo abbandona.

In definitiva, se sei alle prime armi, il consiglio è di partire con attrezzatura di fascia media, pochi artificiali scelti con cura e tanta voglia di sperimentare. Con il tempo imparerai a leggere le acque, a riconoscere i predatori e a sviluppare uno stile personale che renderà ogni uscita un’esperienza unica. Lo spinning ti accompagna in un percorso di crescita continua, in cui ogni lancio diventa un’occasione per imparare e ogni cattura una piccola conquista. È questo spirito, più ancora delle catture in sé, che ha reso lo spinning una delle tecniche più amate al mondo.

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