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I migliori laghi italiani per lo spinning al black bass

Davide Maspero - TEAM FISH

Il black bass, conosciuto scientificamente come Micropterus salmoides e chiamato comunemente persico trota, è diventato negli ultimi decenni il vero protagonista dello spinning in Italia. Originario degli Stati Uniti, dove rappresenta da sempre il pesce simbolo della pesca sportiva, è stato introdotto nel nostro Paese nel secolo scorso e ha trovato un ambiente ideale per prosperare. Oggi è il predatore per eccellenza che ogni spinner sogna di insidiare, non solo per la sua bellezza e combattività, ma anche perché intorno a lui si è formata una vera e propria cultura fatta di rispetto, passione ed etica del catch & release.

Praticare lo spinning al black bass significa molto più che catturare un pesce. È un’esperienza che coinvolge sensi ed emozioni, che porta il pescatore a vivere paesaggi suggestivi, a immergersi in ambienti unici e a misurarsi con sfide tecniche sempre nuove. Il bass è un avversario capace di sorprendere: può attaccare con violenza un’esca in superficie, regalando scene spettacolari, ma può anche rivelarsi astuto e diffidente, obbligando il pescatore a cambiare strategia, ad affinare la tecnica e a sviluppare una conoscenza profonda dell’ambiente. È proprio questa combinazione di aggressività e intelligenza a renderlo così affascinante.

Un altro aspetto che contribuisce al successo del black bass è la varietà degli ambienti in cui vive. Lo si può incontrare nei grandi laghi vulcanici, nelle cave, nei fiumi e persino in piccoli specchi d’acqua dimenticati. Ogni spot ha caratteristiche proprie e regala sensazioni diverse, offrendo al pescatore non solo catture, ma anche il piacere della scoperta. La comunità italiana degli spinnofili ha adottato ormai da anni il catch & release come regola non scritta ma condivisa: rilasciare i bass catturati è considerato fondamentale per preservare le popolazioni e per garantire che altri pescatori possano provare la stessa emozione. È un patto di rispetto che ha permesso a questa specie di diventare il vero simbolo della pesca sportiva moderna in Italia.

Quando si parla di laghi italiani e black bass, il primo nome che viene in mente è quello del Lago di Bolsena, nel Lazio. Questo lago di origine vulcanica, uno dei più grandi e profondi d’Europa, offre acque limpide e una varietà di habitat impressionante. Le sue rive si alternano tra zone rocciose, tratti ricchi di vegetazione sommersa e fondali sabbiosi. È proprio questa diversità a renderlo un paradiso per il bass. Qui si possono trovare esemplari di ottima taglia e la possibilità di pescare sia da riva che da barca amplia notevolmente le opportunità. Le softbait, in particolare worms e creature in silicone, danno spesso i migliori risultati tra la vegetazione sommersa, mentre le giornate ventose premiano chi sa usare crankbait e jerkbait con precisione.

Spostandoci in Umbria, incontriamo il Lago Trasimeno, ampio e relativamente poco profondo, caratterizzato da canneti e distese di erba acquatica. È una destinazione perfetta anche per chi è alle prime armi, perché la popolazione di black bass è numerosa e mediamente omogenea. Qui il divertimento è assicurato, anche se le taglie non sono sempre eccezionali. La vera magia del Trasimeno si vive all’alba e al tramonto, quando i bass attaccano a galla con violenza. Pescare con esche di superficie, i cosiddetti topwater, regala momenti di pura adrenalina, con attacchi esplosivi che restano impressi nella memoria.

La Lombardia, invece, è la terra dei laghi briantei, piccoli specchi d’acqua circondati da colline verdi e borghi caratteristici. Tra i più famosi ci sono il Segrino, il Pusiano e l’Annone. Questi laghi, pur non avendo le dimensioni dei grandi bacini del centro Italia, vantano una lunga tradizione nello spinning. Qui il black bass è di casa e la comunità locale di pescatori custodisce con orgoglio una conoscenza profonda degli spot. Pescarci significa anche entrare in contatto con questa tradizione e con persone pronte a condividere esperienze e consigli. Le strutture sommerse, come tronchi e radici, rappresentano gli spot ideali, e spinnerbait o crankbait utilizzati nei pressi di questi rifugi si rivelano spesso vincenti.

In Toscana troviamo un altro luogo simbolo per il bassfishing: il Lago di Massaciuccoli. Ricco di canneti, vegetazione sommersa e zone paludose, questo lago rappresenta un habitat perfetto per il black bass. È un ambiente più selvaggio rispetto ad altri, dove spesso si pesca immersi nella natura più incontaminata. Non è raro vedere aironi e altri uccelli acquatici mentre si cerca il proprio pesce. Qui lo spinning si vive in modo avventuroso, spesso a bordo di un belly boat che permette di esplorare zone altrimenti irraggiungibili. Jerkbait e soft swimbait sono le esche che meglio funzionano nei pressi dei canneti, simulando il nuoto dei piccoli pesci che i bass predano con costanza.

Infine, non si può non citare il Lago di Garda, il più grande d’Italia, che si estende tra Veneto, Lombardia e Trentino. Le sue dimensioni enormi lo rendono un universo da esplorare, con ambienti che cambiano da zona a zona. Ci sono tratti rocciosi, spiagge, porti, scogliere e zone di erba sommersa. È un lago che richiede esperienza e capacità di adattamento, ma che può regalare catture da sogno. I black bass del Garda raggiungono taglie importanti, e ogni uscita può trasformarsi in un incontro con il “big bass” tanto desiderato. In acque così limpide, il fluorocarbon come terminale è quasi indispensabile, così come l’uso di esche dai colori naturali, che imitino con precisione i pesci foraggio locali.

Organizzare un’uscita di spinning al black bass richiede attenzione e pianificazione. Il periodo migliore è senza dubbio la primavera, quando i bass si avvicinano alle rive per la riproduzione e sono più visibili e aggressivi. Anche l’estate regala ottime opportunità, soprattutto all’alba e al tramonto, momenti in cui i predatori cacciano a galla e offrono spettacoli indimenticabili. Per quanto riguarda l’attrezzatura, una canna di lunghezza compresa tra i 6’6’’ e i 7 piedi, con potenza di lancio tra 5 e 20 grammi, è perfetta per la maggior parte delle situazioni. Un mulinello di taglia 2500 o 3000, abbinato a un trecciato sottile con terminale in fluorocarbon, garantisce sensibilità e affidabilità. Nella cassetta non dovrebbero mai mancare alcuni topwater, qualche softbait e un paio di crankbait di media dimensione: con questo kit minimo si può affrontare la maggior parte degli spot.

Il successo del black bass in Italia non si deve solo alla sua combattività, ma anche all’etica dei pescatori che lo insidiano. Il catch & release è diventato una pratica diffusa e condivisa: rilasciare i bass catturati è considerato un gesto di responsabilità verso la specie e verso la comunità dei pescatori. A questo si aggiunge il rispetto dell’ambiente. I laghi italiani che ospitano il black bass sono spesso aree protette o di grande valore naturalistico, e ogni spinner sa quanto sia importante lasciare il luogo così come lo ha trovato, senza rifiuti o danni. Infine, c’è il rapporto con la comunità locale. Confrontarsi con i pescatori del posto significa scoprire spot segreti, ricevere consigli preziosi e creare nuove amicizie che vanno oltre la semplice battuta di pesca.

In conclusione, l’Italia offre una varietà di laghi straordinaria per chi vuole vivere l’emozione dello spinning al black bass. Dal Bolsena al Garda, passando per Trasimeno, Massaciuccoli e i laghi briantei, ogni uscita è un viaggio che unisce sport, natura e passione. Che tu sia un principiante alla ricerca delle prime emozioni o un esperto in cerca della cattura da record, troverai sempre uno spot che saprà regalarti momenti indimenticabili. Il segreto per godere appieno di questa esperienza è semplice: esplorare con curiosità, adattarsi alle condizioni e vivere ogni uscita come una nuova avventura. Il black bass è molto più di un pesce: è un compagno di viaggio che ha contribuito a scrivere una delle pagine più belle della pesca sportiva in Italia.

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